Il Declino
Giunta all'apice della sua gloria, la fine del 600' proclama l'inizio di un lungo declino ma riesce a mantenere il primato finanziario e bancario europeo fino al 1780. Amsterdam perde il suo ruolo politico e se ne avvantaggiano i principi d'Orange che risiedono all'Aia. La ripresa dell'Asburgo e di Londra, la quarta guerra contro l'Inghilterra, l'annessione dei Paesi Bassi alla Francia, segnarono la fine della sua supremazia commerciale e marittima. L'insabbiamento dello Zuiderzee diminuisce i suoi commerci a beneficio delle città olandesi più vicine al Mare del Nord, come Rotterdam, e di centri stranieri come Londra e Amburgo. La rivoluzione francese provocò in Olanda [?] una reazione diametralmente opposta portando all'abolizione della Repubblica e alla Restaurazione della Monarchia.
Luigi Bonaparte diventa re d'Olanda, trasforma il Municipio sulla Piazza del Dam in Palazzo Reale ed eleva Amsterdam al rango di Capitale del Paese. I Paesi Bassi rimangono una Monarchia, con Amsterdam come capitale e l'Aia come centro politico. Il 1795 mette definitivamente a termine un periodo di prosperità e di libertà durato due secoli.
Nel 1850, Amsterdam attraversa una ripresa commerciale e si sviluppa anche nell'Industria, si coprirono molti canali collegando anche il porto di Amsterdam al Mare del Nord (Noordzeekanaal).
Ma la seconda guerra mondiale la colpisce profondamente, non per i bombardamenti che non l'hanno devastata, ma per tutti gli ebrei che facendo parte della popolazione vennero deportati nonostante lo sciopero di solidarietà indetto nel febbraio 1941 e per il quale susciterà l'ammirazione della comunità internazionale. Tutto questo, senza non dimenticare l'esemplare aiuto fornito alle famiglie ebree come quello offerto ad Anna Frank che si nascose in una casa di Prinsengracht e che diventò un simbolo di opposizione. Ogni anno, oggi, gli abitanti di Amsterdam si ritrovano al Monumento del Docker per rendere omaggio alla famosa Februaristaking e un centinaio di targhe commemorative e monumenti ricordano la crudeltà nazista. Dopo la battaglia di Arnhem e la carestia dell'inverno 1944 Amsterdam viene liberata l'8 Maggio 1945 dalle truppe canadesi.
Negli anni sessanta affluirono i lavoratori turchi e marocchini che s'insediano nella cintura dei quartieri popolari. Anche il Suriname inviò forza lavoro dopo l'acquisita indipendenza del 1975.
Nel 1850, Amsterdam attraversa una ripresa commerciale e si sviluppa anche nell'Industria, si coprirono molti canali collegando anche il porto di Amsterdam al Mare del Nord (Noordzeekanaal).
Ma la seconda guerra mondiale la colpisce profondamente, non per i bombardamenti che non l'hanno devastata, ma per tutti gli ebrei che facendo parte della popolazione vennero deportati nonostante lo sciopero di solidarietà indetto nel febbraio 1941 e per il quale susciterà l'ammirazione della comunità internazionale. Tutto questo, senza non dimenticare l'esemplare aiuto fornito alle famiglie ebree come quello offerto ad Anna Frank che si nascose in una casa di Prinsengracht e che diventò un simbolo di opposizione. Ogni anno, oggi, gli abitanti di Amsterdam si ritrovano al Monumento del Docker per rendere omaggio alla famosa Februaristaking e un centinaio di targhe commemorative e monumenti ricordano la crudeltà nazista. Dopo la battaglia di Arnhem e la carestia dell'inverno 1944 Amsterdam viene liberata l'8 Maggio 1945 dalle truppe canadesi.
Negli anni sessanta affluirono i lavoratori turchi e marocchini che s'insediano nella cintura dei quartieri popolari. Anche il Suriname inviò forza lavoro dopo l'acquisita indipendenza del 1975.