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Jodenbuurt

Jodenbuurt di Amsterdam, link qui per dimensioni reali
L'ex quartiere ebraico (Jodenbuurt) si è sviluppato intorno all'attuale municipio (Stadhuis) e poi in direzione est sotto la spinta demografica. Il quartiere del Plantage si estende a nord dello Jodenbuurt fino agli antichi magazzini del porto. E' delimitato a est dall'Oosterpark e deve il nome di origine francese alla creazione di vasti spazi verdi nel XVII° secolo. Divenne la zona del gioco e della prostituizione, prima di essere ristrutturato dal comune nel XIX° secolo. Piuttosto decentrato, è poco noto ai turisti. Dietro le facciate austere e moderne cela tuttavia degli angolini deliziosi e insoliti.
Strada di Jodenbuurt, link qui per dimensioni reali
Gli ebrei vivevano e lavoravano in questo quartiere a sud-est della città che, pur essendo a se' stante, non era chiuso come un ghetto. Anche se non avevano titolo di cittadini e non erano accettati nelle ghilde (corporazioni di arti e mestieri), potevano praticare liberamente il culto a condizione di farlo con discrezione e di non violare le leggi olandesi. Le origini della comunità ebraica di Amsterdam risalgono agli inizi del XVII° secolo: cacciati dagli Spagnoli poi nel 1635 gli ebrei askenaziti, si raccolsero nel quartiere "nuovo" dove si trasferì per 20 anni lo stesso Rembrandt. Il jodenburt era abitato per il 95% da ebrei, ma vi confluirono anche altre minoranze religiose, luterana, battista e cattolica, estremesse dal protestantesimo.
Dopo secoli di tranquillità, la comunità conobbe la persecuzione tedesca del 1940-45, infatti circa l'80% degli ebrei di Amsterdam fu deportato ed eliminato nei campi di sterminio ad Auschwitz. Dopo l'olocausto, rimase un quartiere abbandonato.
Edifici di Jodenbuurt, qui per ingrandire, link qui per dimensioni reali