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Case e Facciate

Facciate, Tasse sulla Larghezza delle Case

L'edificio più piccolo di tutta Amsterdam si incontra sul Singel al numero 7, e' poco più largo di una porta robusta, facciate strette di case estese verso l'interno. Questa particolare forma era una conseguenza del sistema di tassazione sulla casa, in passato ad Amsterdam le costruzioni venivano tassate in relazione ed in proporzione alla larghezza della facciata, più era larga la facciata e più si pagava, motivo per cui la maggior parte di queste risulta estremamente stretta (3 finestre al massimo). I frontoni di queste case sono tutti differenti, i proprietari potevano decorarli come piaceva loro. Si faceva a gara nelle decorazioni delle facciate che, per la forma assunta nella loro parte superiore, sono tuttora dette: a scale, a scala con sommità appiattita, a campana, a collo di bottiglia, (a volte rialzata), a beccuccio e a cornice, queste ultime con varianti lussuose nelle stile Ludovico XV e XVI, frontoni classici e ispirati al classicismo francese. Aggiunte quali timpani, piannacoli, occhi di bue e particolari decorazioni a forma di artiglio, servivano a caratterizzare ulteriormente l'edificio. In alcuni periodi è esistita la tassa sui fuochi, che era più o meno alta a seconda del numero dei camini, fornelli per cucinare e fuochi per lavorare presenti nell'edificio. Si riscuoteva anche, fra l'altro, la cosiddetta "Tassa dei signori", in caso si avessero donne di servizio. Originariamente molte facciate ad Amsterdam erano in legno, c'erano inoltre comuni tetti di canne o con copertura ad assicelle di legno disposte a scaglie. In seguito, per prevenire incendi e anche grazie al benessere raggiunto nel "Secolo d'oro", case di questo tipo vennero modificate o completamente ricostruite.

I rilievi scolpiti nelle facciate

Amsterdam conta un numero imprecisato di singolari lastre inserite nelle facciate delle case. Le più antiche risalgono al periodo che vide l'ascesa di questa città mercantile. Allora non era ancora in uso la numerazione stradale e molta gente non sapeva leggere, le lastre a rilievo fungevano perciò da carta visiva. Naturalmente i rilievi scolpiti erano spesso anche uno status-symbol. Le lastre ma anche dipinti in bassorilievo di figure, accompagnate a volte da testo, potevano avere diversi significati: per reclamizzare qualcosa, marchio indicativo della casa, espressione di fede religiosa, lastra commemorativa, a tema folcloristico o mitologico, stemma araldico. Intorno al 1600 ci fu la moda il "cartouche", una forma a cartone arrotolato che incornicia il rilievo scolpito è con due lati curvi e riccioli lungo il perimetro. Le lastre scolpite con forma a nicchia. Un decreto comunale del 1623 stabilì lungo quali canali i commercianti in pietra e gli scalpellini potevano esercitare il proprio mestiere. Comprensibile, se si considera che queste attività erano molte rumorose e che i materiali ammassati davanti alla bottega procuravano intralcio al traffico. Infatti, alcune facciate conservano ancora dei "gevelstenen", lapidi incastonate nel muro che indicano l'idoneità e la professione del proprietario. Esiste una collezione di "gevelstenen" al Museo Storico